domenica 18 maggio 2014

Diconodioggi e Pagina99we - 17 maggio 2014

MIX = MILLENOVE_lle 
Il bambino dormiva da due ore. Il padre, dopo attimi di sconforto, iniziò un lungo dialogo interiore. “Non so se l’altra sera feci bene a restare. Altrimenti oggi saprei l’inizio ma non la fine della storia. Oppure non sarei qui, come ora sono, isolato su questa collina mentre i cani abbaiano lontano laggiù a valle, a chiedermi se quella era stata davvero la fine, o se la fine debba ancora venire”.  
Suo figlio si svegliò di soprassalto sentendosi osservato, lui sciacquò la latta vuota, diede da bere al bambino, e quello fu tutto.

- Avrei dovuto fare più attenzione, disse.

Il bambino non rispose.

- Però mi devi parlare.

- Ok.

- Volevi sapere com’erano fatti i cattivi. Adesso lo sai. Potrebbe succedere di nuovo. Io ho il dovere di proteggerti. Dio mi ha dato questo compito. Chiunque ti tocchi, io lo ammazzo. Hai capito? Un trambusto li fece sussultare. Ed ecco, giù dalla montagna, per il sentiero, veniva correndo e ansando un uomo barbuto e malmesso, disarmato, e dietro aveva due sbirri a sciabole sguainate che gridavano: - Fermatelo! È Gian dei Brughi! L’abbiamo stanato finalmente!
firmato
@Ninninedda 


V’Eletti, 1980

Qui lo schema e le regole del gioco delle tre pagine (19, 59, 99) 
lanciato nella settimana precedente da Antonella Sbrilli su Dicono di oggi


Dal 22 febbraio mi sono messo a giocare con Dicono di oggi
Sopra il mio decimo contributo. Questa volta non ho seguito alla lettera il meccanismo del gioco, ma ho preferito percorrere una strada complicata (che è rimasta inedita). Il mix richiesto nel gioco di questa settimana era di tre frasi originali scelte da tre pagine diverse (19, 59, 99) dello stesso libro di un autore a piacere, raccordati, se necessario, anche da brevi parole proprie.
Il mio testo (più lungo di 800 caratteri), invece, è un mix di tre brani originali (sotto in colore blu) di tre autori diversi tratti da tre pagine di tre libri diversi, raccordati da poche parole (le mie sono in colore nero):


Il bambino dormiva da due ore. Il padre, dopo attimi di sconforto, iniziò un lungo dialogo interiore. 
“Non so se l’altra sera feci bene a restare. Altrimenti oggi saprei l’inizio ma non la fine della storia. Oppure non sarei qui, come ora sono, isolato su questa collina mentre i cani abbaiano lontano laggiù a valle, a chiedermi se quella era stata davvero la fine, o se la fine debba ancora venire”. 
Umberto Eco – Il pendolo di Foucault (pag. 19)


Suo figlio si svegliò di soprassalto sentendosi osservato, lui 
“Sciacquò la latta vuota, diede da bere al bambino, e quello fu tutto. Avrei dovuto fare più attenzione, disse. Il bambino non rispose.
Però mi devi parlare.
Ok.
Volevi sapere com’erano fatti i cattivi. Adesso lo sai. Potrebbe succedere di nuovo. Io ho il dovere di proteggerti. Dio mi ha dato questo compito. Chiunque ti tocchi, io lo ammazzo. Hai capito?” 
Cormac McCarthy – La Strada (pag. 59)

Un trambusto li fece sussultare. 
“Ed ecco, giù dalla montagna, per il sentiero, veniva correndo e ansando un uomo barbuto e malmesso, disarmato, e dietro aveva due sbirri a sciabole sguainate che gridavano: - Fermatelo! È Gian dei Brughi! L’abbiamo stanato finalmente!” 
Italo Calvino – Il barone rampante (pag. 99)

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