giovedì 19 luglio 2012

AL CONSENSO INANE

 



Lungo questo meriggio afoso.
Dalla “loggia” si lotta per la logomachia,
altri sudano, eppure qualcuno sbadiglia.
Non si accorgono di nulla,
nessun battito di ciglia
la logorrea li distrugge
figurarsi la fatuità del dogmatismo.

Nessuno dichiara responsabilità
e nessuno pretende d’altronde
la diaria che gli spetta,
ma tutti ridono al mormorio del “salotto”
muffito e incartapecorito,
chi col camauro, chi col turbante,
chi col chepì, chi addirittura col cilindro,
oppure col basco o con la cloche l’ultima velina
scoperta dal morigerato produttore in inazione.

La stabulazione del gruppo
avviene repentina come una Via Crucis.
Certo... il barbogio basisce
per l’inutile impegno letterario,
ma la sua apoteosi è già bella che fatta,
mentre sedizioso, ricambia
con pochi colpi il mossiere
che scopre il celato velo
dell’equipe dell’editore in dissezione.




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1 commento:

giardigno65 ha detto...

inanellante !