Sette, mia pupilla,
vergine senza madre,
mia meraviglia.
Sei, la più perfetta,
la tua scintilla
è la stella fiammeggiante:
con te il due, il tre e l’unità presente
nasce ogni Sigillo.
Cinque, mio compagno e maestro
presto, presto.
Quattro, nella Sfinge nato
cresce in te ogni Luce del creato.
Tre, eterna triade senza termine.
Delta perfetto: inizio, mezzo, fine.
Due, da te io non mi allontano
misto di sacro e profano.
Sembri dividere e invece unisci
sogni e bisogni... in me fiorisci.
Uno, il calice che mi riempie
uno l’Occhio, uno il riserbo,
uno l’Amore, uno il Dio, uno il Verbo
e le cose empie.
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Sette
il ciclo delle cose perfette.
6 commenti:
Mi piace il punto due:
da te non mi allontano
misto di sacro e profano: sublime!
settenario mica binario : triste e solitario
ma per le 'cose empie', non credo basti l'UNO.
Io me li gioco tutti!!
Zero. Un calamaro fritto che non ha più pensiero.
Otto coricato... l'Infinito addormentato...
@Rosso Vermiglio
La coppia scoppia, il paio è un guaio, la pariglia spariglia... ma in due è maglio.
@ giardigno65
Un Tre no chiamato desiderio
@Saamaya
Sette li giochi bene ci esce un bel “torno a letto” :)
@Lorenzo
Che dire la cifra (ṣifr = Zero): “non lo avevo considerato..” ♫ ♬
@dalloway66
quant'è poetico e illuminato il tuo ∞ (otto). Ma il suo portare a letto ogni impennata numerica, mi ha fatto ricordare il personaggio chiave di “Un pesce di nome Wanda”
Otto West (Kevin Kline).
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