domenica 31 gennaio 2010

IL VISINO BURLESCO



Ti sei presentato opportunista
hai girato per mari e monti
hai viaggiato con l’autista
 
ma non paghi mai i tuoi conti!

Ti sei truccato da padreterno
hai sfruttato ogni bagascia
hai legalizzato il tuo inferno
 
ma non ci metti mai la faccia!

Ora che sanno come vivi
qualcuno ti lancierà insulti trivi.
Ti sei mostrato avventuriero
hai fedeli sempre nuovi
hai il doppiopetto da guerriero
 
ma l’onore non lo trovi!

Ti sei proclamato adulatore
hai flirtato con meretrici
hai lecchini in ogni dove

 ma non mostri le cicatrici!

Ora che capiscono come pensi
qualcuno eliminerà i tuoi consensi.


Ti sei dichiarato strafottente
hai strapagato le tue merde
hai assoldato solo delinquenti
 
ma non rimani mai al verde!

Ti sei osannato in televisione
hai un ghigno popolare
hai distrutto l'informazione
 
ma la tua parola fa cagare!

Ora che vedono quanto sei infame
qualcuno ti lascerà nel tuo ciarpame.

mercoledì 27 gennaio 2010

Scolpitele nel vostro cuore



“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo.
Come una rana d'inverno
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi..”





...“Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere quest'offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati in fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla è più nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga.”...

Se questo è un uomo
Primo Levi

venerdì 22 gennaio 2010

CAMBIERAI VEDRAI



Scorda i tuoi ricordi
e sgancia la bilancia
mentre pesi i sospiri
finché respiri.
Guarda i tuoi riguardi
e distingui con la lingua
l’arsura dei rimorsi
che spegni con pochi sorsi.

Di che mondo sei
quale mondo vuoi?
tanto prima o poi
cambierai... vedrai.

Prendi se comprendi
le parole un po’ argute
e versale su ogni verso
che non vada perso.
Ferisci se preferisci
la canzone che indispone
ma preserva tutte le ciarle
per cantarle senza darle.

Scegli una nuova cosa
ma vivi nell’universo
tanto non c’è verso
cambia sempre qualcosa.


Manda chi comanda
chi ha pretese a quel paese
e prendi ciò a cui tendi,
senza che lo pretendi.
Canta perché incanta
la tua voce portavoce
e ascolta la gente incolta
che fischietta la rivolta.

Di che mondo sei
quale mondo vuoi?
tanto prima o poi
cambierai... vedrai.

Quanti dubbi hai
quale vita vuoi

perché quando lo vorrai

tutto succederà... lo sai.

Ama ogni parola

apprezza chi ti consola

il mondo ti appartiene

goditelo... conviene.

sabato 16 gennaio 2010

NATURAL MENTE



E sono un sasso
che mangia il sole
e sono un fiore
che bagna le stelle
e sono il freddo
che cambia pelle...

e sono un sordo
che sente parole.

_______
CONH (Carbonio, Ossigeno, Azoto, Idrogeno) = Assimilazione e Coscienza, Istinto e Libero arbitrio. (Minerale, Vegetale, Animale, Uomo).

lunedì 11 gennaio 2010

LA STELLA SUL PETTO



Ho rivisto il tuo sguardo nello specchio
pieno di rughe, segnato dall’età.
Ribevo questi sorsi di whisky amaro
che riecheggia ancora di terre lontane
e del tuo viaggiare già vecchio.
Racconterò alla gente, il tuo attento pretendere profondo
pieno di sbagli e di promesse pagane
pagato con gli speroni del tuo presente?!

Viaggia amico fragile verso la tua meta lontana
su quei cavalli del brusco colpire bisonte
lungo la dorsale delle praterie indiane.
Saprò barattare le pelli del mondo
di questo tuo triste massacro fumante
di bianchi ribelli per un nord distante.
Venderò i tuoi ritratti d’osso di cervo
sparati con il fucile della vittoria
da questo manico scolpito in profondo.

Riposa lontano dai tuoi lunghi giorni di noia
sopra queste gelide acque del fiume.
Getterò lì le tue pepite di gloria e le speranze,
dentro questo saloon ricco di piume
così che il tuo sigaro spento nel sorso
riaffoghi nel caffè impastato di corda.
Devierò la carovana dal tuo lungo percorso
lontana dall’oro scavato dall’ingorda
gente immonda... e da questa tua tomba.


Riposa in pace compagno di viaggio,
la tua stella d’oro risplenda sempre del tuo coraggio.


_______
Dedicato a Fabrizio de André
.

domenica 10 gennaio 2010

BI NOMI


Sciascia
e Totò sono figli di Miou Miou*.


_________
Matrice certa - Patrice incerto.






*Volevo scrivere solo queste OTTO parole, di per sé significative [notare la simmetria, la palindromia, la bustrofedicità, il bifrontismo imperfetto ma alla Giano, l’ambigrammismo geometrico verticale, ... (chipiùcenehapiùcenemetta di spocchiose definizioni per un lemma così stupid’8) della parola otto], ma la definitiva e giocosa nota a piè di verso (cioè matrice e patrice) ha portato i termini a dodici, che in fatto di specularità, intesa come simmetria grafica del lemma dodici, non vale una beata cippa.

Il senso del verso, e non il verso del senso (mi piace fare il verso al verso che cambia il senso al senso), è quello di proporre una nuova catalogazione di parole interamente autotautogrammate (notare che ci sono volute due auto per far percepire l'eco-grafia di un doppio lemma che fa un gran chiasmo suonando da coatto sul clacson del tautogramma) per spacciarli per binomi. I puristi delle figure retoriche diranno che qui si sta parlando di una forzatura e che sarebbe più giusto parlare di autosomiglianza (ho rimesso l’auto: val come autorimessa), di anafora, di polittoto, di epanalessi, di epanadiplosi, e via di seguito, ma neanche questo è corretto e non è codesta la sede adatta. Mi preme però schiacciare l'acceleratore su altri ammiccamenti metafisici.




Il mio sfondo scrivania - Menger sponge

Per esempio parlare di veri binomi.
Non nel senso dell’espediente escogitato per generare la nomenclatura utilizzata in botanica e in zoologia, dove gli organismi vengono identificati con due nomi, uno generico e uno specifico: Rosa canina; e nemmeno nel senso espresso nel bellissimo abstract in pdf di Francesca Masini (Dipartimento di Linguistica dell’Università Roma Tre che ho trovato nella magnanima rete) ma di bi-nomi (parole doppie, tanto da sembrare coppie) che fanno pensare al frattale; al Narciso; ai Composti di coordinazione linguistica come i composti dvandva o esocentrici, o meglio ancora, i composti reduplicanti, anche detti, conglomerati con schema V+V, tipo: pigiapigia, fuggifuggi, magnamagna, ... come è stato ben definito da Rossana Stefanelli nel pdf dei Quaderni del Dipartimento di Linguistica – Università di Firenze.

Dei binomi matematici faccio un solo accenno presentando la bella rappresentazione grafica di
Alkarex di uno dei più classici binomi (a+b) al quadrato: (a + b)² = a² + 2ab + b². Che corrisponde in linguistica al mio verso: tosto tostò un tosto tosto (ma di questo gioco di parole ne parlerò più in là).




Riflessione finale su UMMAgUMMA.
Ummagumma (è più intrigante nella lettura italiana: AMMAgAMMA) è il titolo del quarto album dei Pink Floyd, il loro capolavoro. Tutto il senso di quello che ho blaterato poco sopra, è raccolto in questa stupenda parola UMMAgUMMA (vedere la perfetta corrispondenza grafica del titolo alla simmetria nell’anno di uscita dell’album, naturalmente oscurando l’inutile millesimo: 99). L’immagine è un frattale in piena regola che si propaga all’infinito a sinistra in alto. In ogni immagine ci sono i quattro artisti Waters, Wright, Gilmour e Mason (Barret era appena uscito dal gruppo) che si alternano chi sulla sedia, chi sulla soglia e chi sul prato, ma la cosa più interessante per me è la cover del disco GiGi (colonna sonora del film di Vincent Minnelli) tra la sedia e la damigiana: la firma del magico autore Storm Thorgerson. Gigi fa il verso al doppio sintagma presente nel titolo: UMMA e pone giustizia e dà un senso alla G nel suo bel mezzo. Più binomi di così!


Gustatevi il tutto come un grande e dolce leccalecca: «C’è Gigi? Sì! e la ...»





domenica 3 gennaio 2010

UNIVERSO PERVERSO



Vivi appeso alla tua sottile voliera
ti dondoli con l’asticella corta
con il ricordo del volo com’era
nella tua triste fischiata morta.

Vivi dentro una vasca di vetro
e passi i tuoi giorni pieni di rabbia
conosci ogni parete, ogni centimetro
della tua trasparente angusta gabbia.

Vivi steso su un duro tavolaccio
sconti i tuoi tristi giorni di cella
buttato come un vecchio straccio
tra piscio, mura lerce e una nera scodella.

Eliminiamo le costrizioni
rispettiamo la libertà di ogni simile
insegniamo solo amore
per una società infallibile.

Perché tenete i nostri simili chiusi
in un mondo a loro diverso
pieno di malvagità, di egoismo e soprusi
lontani dalla natura che hanno perso.

Perché predicate pseudo civiltà con la preghiera
in una maniera così atroce e disumana
intrappolando bestie da mostrare in fiera
per allietare questa assurda società umana.

Perché non divulgate pace e fratellanza
tra tutti i popoli ed il creato
buttando all’aria affari, egoismo e intolleranza
rispettando tutti gli animali e il vicinato.

Apriamo agli altri le porte,
creiamo pace e comprensione
insegniamo amore e non morte
per la nostra perfetta evoluzione.

sabato 2 gennaio 2010

BITter

L'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (1485/90, Venezia, Galleria dell'Accademia)


Ho sorbito allibito una bibita fresca*.



______
* Con tre bit costruisco un’informazione da bere.


Inizio l’anno con un verso che fa il verso alla teoria dell’informazione. Bastano tre soli bit (dall’inglese “binary digit”) per proporvi una pseudo informazione, ma non voglio usare tre numeri perché non ho necessità di creare un binario 0000, 1111 (dall’inglese “binary unit”). Difatti, con tre soli bit sono riuscito a prepararmi a malapena un aperitivo che bevo con fare entropico, ma non sono riuscito a farvi vedere come si deve, l’immagine che apre il mio post numero 100: il capolavoro del grande genio Vincente (meglio detto vinciano). Per vedere nitidamente l’immagine che ho pixellato ad arte dellUomo vitruviano, ci vuole una potente e performante CPU (Corpo Perfetto Umano), cioè ci vuole una nuova architettura della rappresentazione del corpo, più rivoluzionaria e moderna. Le Corbusier l’ha simbolicamente sintetizzata nel Modulor nel lontano 1948.

Con questa nuova comprensione dell’uomo, possiamo - come diceva Einstein che commentava così il Modulor di Le Corbusier: «È una scala di proporzioni che rende il male difficile e il bene facile» - considerare l’uomo attraverso altri numeri e altre divine proporzioni. Infatti, l’architetto svizzero con la sua rappresentazione dell’uomo con il braccio alzato (come potete osservare l’uomo è suddiviso in tre bit di informazioni), ha scomodato altre logiche e altre proporzioni come la Sezione aurea, la serie di Fibonacci, la spirale logartmica, etc.).


Le Corbusier - Le Modulor, 1948.


Tornando alla rappresentazione dell’uomo di Leonardo da Vinci, voi direte che l’immagine è solamente un po’ sfocata e che l’architettura di una CPU che rielabora la proporzione umana non c’entra nulla, ma io vi confermo che questa è arte, arte dell’informazione, o meglio, informare con arte o Arte informatica, in altre parole: Bit Art.

Dio mio, mi sono perso in un enorme giro di parole. A questo punto devo dire che l’entropia del post è aumentata, ma l’informazione è scemata o addirittura persa. Son passato dal gioco di parole alle parole in gioco. Per riscattarmi dico solo che con l’entropia, l’informatica e la teoria della complessità non voglio avventurarmi per sentieri che non conosco, quindi, mi fermo qui e brindo al nuovo anno. Un solo bit-ter mi basta, naturalmente Campari [perché con l’inizio del 2010 (che non è molto binario) mi sento Fortunato... Depero].

Prosit!

Fortunato Depero - Bitter Campari. L’aperitivo, 1926-1927,
Stampa tipografica, cm 18,5 x 13, Rovereto, Mart.


Post S.
Per chi cerca ulteriori informazioni sui liquori aromatizzati in genere e sul Bitter Campari, consiglio di scaricare questo documento redatto dall’Istituto G. Giolitti di Torino. o di rileggere con attenzione il mio accorto verso di sole sei parole, delle quali tre presentano un’allitterazione.